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29 февруари 2024

THE MARTENITSA

 



 
 
THE MARTENITSA




The Martenitsa is constituted by a twined wool dolls – white and red, made by red and white yarn which the Bulgarians are giving to each other as a gift ( They are always given as gifts, not bought for oneself. Martenitsas are given to close people, loved once and friends.) when is celebrated the forthcoming Spring, always on 1-st of March. They are wishing each other health, longevity and happiness. It is an old tradition of Pre-Christian origin.

The Etymology of the word “Martenitsa” is derived from the name of the month of March - in Bulgarian it is pronounced as Mart, which is the first month of the Spring.
On 1-st of March the Bulgarians and the inhabitants of the neighboring states Romania, Macedonia and North of Greece are pinning the Martenitsas (Martenitsi – in plural) on their cloths and on their hand - tied around the wrist. 

It could be tied also around the neck of domestic animals as dogs, donkeys, horses, rams, goats etc. This Martenitsa should be kept until you see a stork or a swallow as first birds of the Spring. Then the Martenitsa should be taken off and putted on a budding fruit-tree in blossom.

Such a tradition is dated back to the ancient fatherland of Bulgarians which was in Middle Asia in the slopes of Mountain Pamir where the Bulgarians came from in Europe nearly 2000 years ago. Initially the Martenitsa had symbolized a god of prosperity called Farn – presented as a Ram with Martenitsa.

During the Roman Empire, the New Year has stared on 1-st of March and this Fest was combined by Bulgarians with their old tradition. In the Canon 62 of the decisions of the 6-th Ecumenical Council (Synod) of the Christian Church (then still united) held in Constantinople - in the Palace of Trullo - in the year 680 AD, this Fest was prohibited. Then the Synod has stated : 

“ Canon 62 “The so-called Calends, and what are called Bota and Brumalia, and the full assembly which takes place on the first of March, we wish to be abolished from the life of the faitful.” 
 
But in this very moment the Bulgarians were busy with the establishment of their new state, crossing the Danube-river in a battle with the Byzantine army and missed this decision of the Church. In addition – at that time they were not Christianized yet and did not cared a lot about such decisions.
Step by step, the Martenitsa has lost it paganistic meaning and became only a celebration of the Spring, as well as salutation in a typical Bulgarian way.

It is a legend about the Martenitsa referring to the time of devision of the Bulgarian tribes. 
 
In 7-th Century AD, the Bulgarians to first become united in a single state located on the territory of Today's Ukraine with a capital city of Baltava (today's Poltava). It was called “ Great Bulgaria”. From the name of the capital city – Baltava, derives the royal style of the Rular – Baltavar. After the death of Khan Kubrat (Kurt) - the Ruler and unifier of all Bulgarian tribes, his sons had divided again. 
 
The Eldest – Bat Boyan (Bayan) had remained in Baltava and his peoples remained with him there were named - “Black Bulgarians”. The second son – Kotrag has moved to Volga-river and had established there the state of “Bulgaria on Volga” which has lasted until 14-th Century AD. Its capital city was Great Bulgar. It is located near the current city of Kazan. His people were named “Silver-Bulgarians”. Asparukh – the third son, moved to Danube-river with his horde and had founded the state of Bulgaria – where the Bulgarians lived today since year 681 AD. 
 
The other sons of Kubrat - Kuber and Mauros had settled first in Panonia – under the Khanate of Avars, but them moved to Macedonia and settled not far from Thessaloniki.
Alzek (Altsek) with his horde has settled in Campobasso and Isernia in today's Italy - under a contract with the Langobard's Prince Grimoald of Benevento and his son Romoald, serving them as commander of his own cavalry troops, receiving the title of a Gastald. 

The brothers had a sister who remained in their old home in Baltava. Being in sorrow for her brothers, she decided to send them a live swallow- birds with Martenitsas as a greetings from the ancient Fatherland by her and wishes for health and prosperity. Some say that her name was Huba, but due to receiving her Martenitsas in March, she became known as Baba Marta (Grandma Marta). 

The weather in March is very variable and changing very rapidly. In the people's imagination, it reflects the change in the mood of Baba Marta . When snowing and getting cold in March, the Bulgarians say that Baba Marta is angry, because her people are in quarrels and when the weather is sunny and warm, this means that she is smiling to the Bulgarians.

With this ancient tradition the Bulgarians welcoming the Spring, but also being dispersed in various parts of the world, through Martenitsa's they are keeping their unity in one spiritual community.

Latchezar Toshev


Buona Primavera con la Martenitsa

 

Buona Primavera con la Martenitsa

di Antonietta Caccia





Anticipati con una email alla quale segue l'arrivo per posta "non virtuale" di un festoso cartoncino con allegati due fiocchi colorati, mi giungono da alcuni anni dalla Bulgaria, alla vigilia del 1° marzo, gli auguri di … Buona Primavera.  
 
Me li invia Latchezar Toshev, membre onorario del Consiglio d'Europa, dal quale venni contattata nel 2011 per uno scambio culturale e di ricerca sulla comune tradizione dello strumento musicale con la sacca (zampogna per noi, Gajda per i bulgari) e sulle eventuali tracce, nella cultura e nei costumi molisani, dell'insediamento in Molise, nel VII secolo, della comunità di bulgari guidata dal Duca Alzek e di cui riferisce Paolo Diacono nella sua Historia Longobardorum. 

Con gli auguri, oltre all'oggetto simbolo della ricorrenza, il Sig. Toshev mi ha inviato anche un breve testo in cui racconta le origini e il significato di una tradizione che mi piace condividere e che pertanto riporto di seguito. 

 "La Martenitsa - costituita da una coppia di fiocchi di lana sottile, uno rosso e l'altro bianco, tenuti insieme da fili intrecciati degli stessi colori - è il simbolo con cui i bulgari danno il benvenuto alla primavera e si augurano salute e felicità.

 Si tratta di un'antica tradizione pre-cristiana che i bulgari portarono con sé dalle montagne del Pamir, loro patria di origine, e che era legata al culto di Farno - il dio della prosperità- raffigurato come un ariete con al collo tale simbolo augurale. 

La "Martenitsa", che deriva il suo nome da quello del primo mese della primavera, si celebra il 1° marzo. In tale data i bulgari – come pure gli abitanti di alcuni paesi della Romania e della Macedonia - appuntano i fiocchi sui loro vestiti o li avvolgono ai polsi come bracciali e ne adornano alcuni animali quali cavalli, cani, il montone che conduce il gregge e altri.  
 
 

Dopo averla portata come augurio di primavera fino a quando non vedono una prima cicogna o una prima rondine, le persone appendono la Martenitsa a un albero da frutto in fiore. Durante l'Impero Romano, la ricorrenza entrò a far parte dei festeggiamenti che segnavano l'inizio del nuovo anno. In epoca cristiana, con il Sesto Concilio Ecumenico, tenutosi a Costantinopoli nell'anno 681 - secondo quanto riportato nell'Articolo 62 delle disposizioni conciliari - "la festa popolare celebrata il primo giorno di marzo" fu vietata.

 In quel momento, però, i bulgari erano impegnati ad attraversare il Danubio e a costruire il loro Paese. 

Pertanto, non badarono al divieto; inoltre, non erano ancora diventati cristiani. 

Tuttavia, a poco a poco la Martenitsa perse il suo significato pagano divenendo semplicemente il saluto di primavera e un augurio di buona salute secondo la tradizione bulgara. 

Alla base di come, grazie alla Martenitsa, i bulgari cominciarono (e continuano) a comunicare tra di loro dai diversi luoghi in cui si erano insediati c'è una leggenda: quella di Baba Marta (Nonna Marta) che nasce nel contesto della storia dei bulgari nel medioevo. Nel VII secolo, i bulgari iniziarono a stabilirsi nel territorio della moderna Ucraina con capitale Baltava (oggi Poltava). Dopo la morte, verso il 650/653, di Khan Kubrat (Kurt) – l'unificatore di tutte le tribù bulgare - i suoi figli si divisero. Il primo, Boyan Baltava, rimase nella capitale con i cosiddetti "bulgari neri".

Il secondo, Kotrag, migrò a nord e fu il fondatore della città di Bolgar sul fiume Volga (vicino all'attuale Kazan, dove i "bulgari d'argento" si convertirono all'Islam). Il terzo, Asparuh, attraversò il Danubio con la sua gente e si stabilì nei territori dell'attuale Bulgaria.

 Altri due, Kuber e Mavar, andarono in Pannonia e, successivamente, a Salonicco in Macedonia. 

Altsek, infine, venne in Italia e si stabilì con la sua tribù vicino a Campobasso nell'attuale Molise, stringendo accordi con il duca di Benevento Grimoaldo e con suo figlio Romoaldo. 

C'era anche una sorella che rimase a Baltava la quale, preoccupata per la sorte dei fratelli, mandò loro un messaggero con la martenitza in segno di ricordo del paese d'origine e di augurio di buona salute. Così continuò a fare ad ogni primavera e la gente cominciò a chiamarla Baba Marta. 

La credenza popolare collega il tempo molto variabile del mese di marzo all'umore altalenante di Baba Marta, ora triste per i suoi fratelli, ora contenta per le notizie che riceveva da essi. 



Ancora oggi, attraverso la martenitsa, i bulgari non solo salutano l'arrivo della primavera secondo l'antica tradizione ma mantengono anche un legame spirituale tra di loro ovunque vivano nel mondo." 

Buona primavera anche da parte mia. (Antonietta Caccia)
 
 
 
 
LA MARTENITSA


La Martenitsa - un segno costituito da una coppia di fiocchi rossi e bianchi (filo rosso e bianco), è un simbolo con cui i bulgari danno il benvenuto alla primavera e si augurano salute e felicità.
Questa è una vecchia tradizione pre-cristiana.

L’origine della parola "Martenitsa" deriva dal nome del primo mese della primavera - marzo. Il Primo marzo i bulgari, ma anche alcuni residenti dei paesi limitrofi - Romania e Macedonia – mettono sui loro vestiti o ai polsi la Martenitsa. 
 
Questi simboli si mettono anche su alcuni animali domestici - cavalli, cani, il montone che conduce il gregge e altri ancora.

La Martenitsa si porta come un segno della primavera prima amcora di vedere una cicogna o una rondine.

La Martenitsa viene poi rimossa e attaccata ad un albero da frutta in fiore.
Questa tradizione proviene dal primo paese dei Bulgari - vicino alle montagne del Pamir in Asia - più di 2.000 anni fa.

In questo luogo il “dio” Farno – “dio” della prosperità, raffigurato come un ariete con al collo la Martenitsa. 
 
Durante l'Impero Romano, il nuovo anno iniziava il primo marzo, e cosi questa festa si e combinata con la vecchia tradizione.

L’Articolo 62 del Sesto Concilio Ecumenico della Chiesa Cristiana, tenutosi a Costantinopoli nel 681 anno vieto "la festa popolare celebrata il primo giorno di marzo".

Proprio in quel momento i bulgari erano impegnati ad attraversare il Danubio e con la formazione del loro paese non notarono questo divieto.
E poi, non erano ancora diventati cristiani.
A poco a poco la Martenitsa ha perso il suo significato pagano per diventare solo il saluto della primavera, un augurio di salute - in una tradizione bulgara.
C'è una leggenda relativa a come i bulgari interagiscono tra loro con la Martenitsa nei diversi luoghi dei loro insediamenti.

Nel VII secolo, i bulgari iniziarono a stabilirsi nel territorio della moderna l'Ucraina creando la capitale bulgara Baltava (oggi Poltava).

Dopo la morte di Khan Kubrat (Kurt) – l’unificatore di tutte le tribù bulgare, i suoi figli si sono separati. Il più grande - Boyan Baltava è rimasto in prima linea nella cosiddetta Baltava con i”bulgari neri”; il secondo figlio - Kotrag è stato il fondatore della città di Bolgar sul fiume Volga (vicino all'attuale Kazan, dove i “bulgari argenti” si sono convertiti all'Islam).

Asparuh ha portato i suoi bulgari sul Danubio, l’ha attraversato e si e stabilito nel paese dove i bulgari vivono oggi; Kuber e Mavar (Mauros) sono andati prima nella Pannonia, poi a Salonicco, in Macedonia.

Altsek si stabile con la sua orda vicino a Campo Basso in Italia, e in seguito stipulo un contratto con il principe dei Langobardi di Benevento Grimoaldo e suo figlio Romoaldo.

I fratelli avevano una sorella rimasta in Baltava.
Poiche si affliggeva per i suoi fratelli invio allora un simbolo vivente della Martenitsa a guisa di saluto dal vecchio paese e di augurio di buona salute.

Poi la continuo ad inviare Martenitse ogni primavera, e cosi si chiamo Baba Marta.
In fatti tutti credono che durante il mese di marzo il tempo sia molto variabile, di un umore fluttuante che ricorda Baba Marta, ora addolorata per i suoi fratelli, ora fel ice di avere loro notizie.

Così, continuando la tradizione della Martenitsa i bulgari odierni salutano l'arrivo della primavera, e mantengono un legame spirituale con gli altri, ovunque essi vivano nel mondo.

Latchezar Toshev



 
 




26 февруари 2024

20 ГОДИНИ ОТ СМЪРТТА НА ПРЕЗИДЕНТА БОРИС ТРАЙКОВСКИ - 26 ФЕВРУАРИ 2004г.

 


 

 


 



 

Източник : https://assembly.coe.int/nw/xml/XRef/X2H-Xref-ViewHTML.asp?FileID=11443&lang=EN

 

Doc. 11172
1 February 2007

Request for an investigation to clarify the allegedly suspicious death of former President Boris Trajkovski of “the former Yugoslav Republic of Macedonia”

Motion for a resolution
presented by Mr Gross and others

This motion has not been discussed in the Assembly and commits only the members who have signed it

The member states of the Council of Europe are committed to strengthen democracy and the rule of law.

2.       The President of “the former Yugoslav Republic of Macedonia”, Boris Trajkovski and eight others on the same plane died tragically on 26 February 2004 in the vicinity of Mostar airport in Bosnia and Herzegovina.

3.       The conclusions of various investigative reports and news reports have in part contradicted each other and left the public and the international community uncertain as to the cause of his death.

4.       To enhance democracy and the rule of law in this situation, it seems imperative to launch a thorough investigation in order to establish a profound understanding of the circumstances surrounding the death of President Boris Trajkovski.

Signed 1:

GROSS, Andreas, Switzerland, SOC

ATEŞ, Abdülkadir, Turkey, SOC

ÇAVUŞOĞLU, Mevlüt, Turkey, EDG

de PUIG, Lluís Maria, Spain, SOC

EÖRSI, Mátyás, Hungary, ALDE

GARDETTO, Jean-Charles, Monaco, EPP/CD

GLESENER, Marcel, Luxembourg, EPP/CD

HERKEL, Andres, Estonia, EPP/CD

JACOBSEN, Bjørn, Norway, UEL

KOSACHEV, Konstantin, Russian Federation, EDG

LINDBLAD, Göran, Sweden, EPP/CD

MARTY, Dick, Switzerland, ALDE

SCHREINER, Bernard, France, EPP/CD

SEVERINSEN, Hanne, Denmark, ALDE

SLUTSKY, Leonid, Russian Federation, SOC

SMIRNOVA, Svetlana, Russian Federation, EDG

van den BRANDE, Luc, Belgium, EPP/CD

VAREIKIS, Egidijus, Lithuania, EPP/CD

von SYDOW, Björn, Sweden, SOC

WODARG, Wolfgang, Germany, SOC

WOHLWEND, Renate, Liechtenstein, EPP/CD


1     SOC: Socialist Group
      EPP/CD: Group of the European People’s Party
      ALDE: Alliance of Liberals and Democrats for Europe
      EDG: European Democratic Group
      UEL: Group of the Unified European Left

 

 


Източник :

https://assembly.coe.int/CommitteeDocs/2007/20071120_Trajkovski_E.pdf

 

 


 







 





 

 


 

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